mercoledì 1 aprile 2015

UN PRESIDIO DI CIVILTA' 
CONTRO LA BARBARIE




Dal momento che 
voi oltran(a)zisti dell'ISIS 
(Integralisti Stupidi 
e Ignoranti Sterminatori) 
vi divertite così tanto 
mi sembra doveroso dedicare questo post 
proprio a voi 
e alle vostre inutili vite.
Per fortuna (nostra)
Un libro vi seppellirà!!!





"Là dove si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini"

Heinrich Heine, 
poeta ebreo e tedesco, 
"Almansor" (tragedia), 1821.


"La libertà, il benessere e lo sviluppo della società e degli individui 
sono valori umani fondamentali. 
Essi potranno essere raggiunti 
solo attraverso la capacità di cittadini ben informati 
di esercitare i loro diritti democratici 
e di giocare un ruolo attivo nella società. 
La partecipazione costruttiva e lo sviluppo della democrazia 
dipendono da un'istruzione soddisfacente, 
così come da un accesso libero e senza limitazioni 
alla conoscenza, al pensiero, alla cultura e all'informazione.
La biblioteca pubblica, via di accesso locale alla conoscenza,
costituisce una condizione essenziale
per l'apprendimento permanente, 
l'indipendenza nelle decisioni, 
lo sviluppo culturale dell'individuo e dei gruppi sociali.
Questo Manifesto dichiara la fede dell'UNESCO nella biblioteca pubblica
come forza vitale per l'istruzione, la cultura e l'informazione
e come agente indispensabile per promuovere
la pace e il benessere spirituale delle menti di uomini e donne.
[…] La biblioteca pubblica è il centro informativo locale
che rende prontamente disponibile per i suoi utenti 
ogni genere di conoscenza e informazione.
I servizi della biblioteca pubblica sono forniti 
sulla base dell'uguaglianza di accesso per tutti, 
senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale.
[…] Le raccolte e i servizi non devono essere soggetti 
ad alcun tipo di censura ideologica, politica o religiosa, 
né a pressioni commerciali"

Federazione Internazionale delle Associazioni e Istituzioni Bibliotecarie/UNESCO, 
"Manifesto sulla biblioteca pubblica", novembre 1994. 


"La biblioteca fornisce l'accesso 
alla conoscenza, all'informazione e alle opere dell'immaginazione 
tramite una gamma di risorse e di servizi 
ed è aperta equamente a tutti i membri della comunità 
senza distinzione di 
razza, nazionalità, età, genere, religione, lingua, disabilità, 
condizione economica e lavorativa e grado di istruzione.  
[…] Compito primario della biblioteca pubblica è 
offrire risorse e servizi, 
con una varietà di mezzi di comunicazione, 
per soddisfare le esigenze individuali e collettive 
di istruzione, informazione e sviluppo personale, 
compreso lo svago e l’impiego del tempo libero. 
Le biblioteche svolgono un ruolo importante 
nello sviluppo e nel consolidamento di una società democratica 
permettendo a ciascuno di avere accesso 
a un’ampia e variegata gamma di conoscenze, idee e opinioni. 
[…] Il bisogno di un'agenzia aperta a tutti 
che desse accesso al sapere 
[…] per sostenere l’istruzione formale e informale 
è stata la ragione sottesa all'istituzione e al mantenimento 
della maggior parte delle biblioteche pubbliche 
e ne costituisce ancora una funzione fondamentale. 
Lungo tutto l’arco della vita 
le persone hanno bisogno di istruzione, 
presso istituzioni come le scuole e le università 
o in contesti meno formali collegati al loro lavoro e alla vita quotidiana. 
L’apprendimento non termina 
con il completamento dell’istruzione vera e propria 
ma rappresenta, per la maggior parte delle persone, 
un’attività che prosegue per tutta la vita. 
In una società sempre più complessa 
le persone avranno bisogno di acquisire nuove capacità 
in vari momenti della loro vita 
e la biblioteca pubblica ha un ruolo importante 
nel favorire questo processo. 
[…] L’accesso all'informazione e la sua comprensione 
sono un diritto umano fondamentale […].
Offrendo un ampio ventaglio di informazioni 
la biblioteca pubblica aiuta la collettività 
a discutere e decidere in maniera documentata 
sulle questioni più importanti. 
[…] L’informazione è molto importante 
per lo sviluppo individuale e sociale [...]
Ma l’informazione, 
nonostante la sua rapida crescita, 
non è alla portata della maggioranza della popolazione del mondo 
e il divario tra i <<ricchi>> e i <<poveri>> di informazione 
continua ad allargarsi. 
La biblioteca pubblica ha un ruolo decisivo nel colmare questo divario [...].
L’opportunità di accrescere la creatività personale 
e di coltivare nuovi interessi 
è importante per lo sviluppo umano. 
Ma per questo c’è bisogno dell'accesso 
al sapere e alle opere dell’immaginazione. 
La biblioteca pubblica può mettere a disposizione 
[...] un ricco e variegato patrimonio 
di conoscenze e di realizzazioni creative 
che nessun individuo potrebbe acquisire per conto proprio. 
L'offerta di grandi raccolte della letteratura e del sapere di tutto il mondo, 
compresa la letteratura locale, 
è stata un contributo importantissimo della biblioteca pubblica 
e costituisce tuttora una sua funzione indispensabile. 
La fruizione di opere dell’immaginazione e del sapere 
contribuisce grandemente all'educazione della persona 
e a uno svago che sia ricco di significato. 
La biblioteca pubblica può dare anche un contributo fondamentale 
alla sopravvivenza quotidiana e allo sviluppo socio-economico 
attraverso il suo coinvolgimento diretto in campagne di informazione 
rivolte a comunità in via di sviluppo: 
partecipando, per esempio, a programmi di 
apprendimento delle capacità di base del saper vivere, 
di istruzione elementare degli adulti e 
di sensibilizzazione sull'AIDS. 
[…] La biblioteca pubblica ha anche un ruolo importante 
come centro di attività per lo sviluppo culturale e artistico della comunità, 
contribuendo a creare e sostenere la sua identità culturale. 
[…] Il contributo della biblioteca deve riflettere 
la varietà di culture presenti nella comunità. 
[…] La biblioteca pubblica ha un ruolo importante 
come spazio pubblico e di incontro, 
soprattutto nelle comunità che dispongono 
di pochi luoghi di aggregazione. 
Qualche volta è considerata il <<salotto>> della comunità. 
Recarsi in biblioteca per ricerche 
o per informazioni legate ai propri studi o interessi personali
porta le persone a entrare in contatto informale 
con altri membri della comunità. 
Usare la biblioteca pubblica può quindi rivelarsi 
un’esperienza sociale positiva. 
[…] La biblioteca pubblica, 
svolgendo il suo ruolo in questi campi fondamentali, 
è un agente di sviluppo sociale e personale 
e può diventare un fattore positivo di cambiamento per la comunità. 
Offrendo una vasta gamma di materiali a sostegno dell’istruzione 
e rendendo accessibile a tutti l’informazione, 
la biblioteca pubblica può apportare benefici economici e sociali 
agli individui e alla comunità, 
favorire la creazione e il consolidamento di una società 
informata e democratica, 
e aiutare le persone ad arricchire e sviluppare la loro vita 
e quella della comunità in cui vivono. 
La biblioteca pubblica dovrebbe essere consapevole 
delle questioni che vengono dibattute all'interno della comunità 
e fornire informazioni utili alla discussione" 

Federazione Internazionale delle Associazioni e Istituzioni Bibliotecarie/UNESCO, 
"Il servizio bibliotecario pubblico: linee guida per lo sviluppo", 2001.

"<<Posa la tua arma!!>>"

"Care sorelle e fratelli, 
ci rendiamo conto dell'importanza della luce 
quando vediamo le tenebre. 
Ci rendiamo conto dell'importanza della nostra voce 
quando siamo messi a tacere. 
Allo stesso modo, 
quando eravamo nel distretto dello Swat, nel Nord del Pakistan, 
ci siamo resi conto dell'importanza delle penne e dei libri 
quando abbiamo visto le armi. 
Il saggio detto <<La penna è più potente della spada>> era vero. 
Gli estremisti hanno paura dei libri e delle penne. 
Il potere dell'istruzione li spaventa. 
Hanno paura delle donne. Il potere della voce delle donne li spaventa. 
Questo è il motivo per cui 
hanno ucciso 14 innocenti studentesse di medicina 
nel recente attentato a Quetta.
Questo è il motivo per cui 
hanno ucciso molte insegnanti e operatrici 
della campagna di vaccinazione contro la poliomielite 
nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa e nelle Aree Tribali di Amministrazione Federale. 
Questo è il motivo per cui 
ogni giorno fanno saltare in aria le scuole. 
Perché avevano e hanno paura del cambiamento, 
paura dell'uguaglianza che noi porteremo nella nostra società. 
Ricordo che c'era un ragazzo nella nostra scuola 
a cui un giornalista chiese: 
<<Perché i talebani sono contro l'istruzione?>>. 
Lui rispose molto semplicemente. Indicando il suo libro disse: 
<<Un talebano non sa che cosa c'è scritto in questo libro>>. 
[…] Cari fratelli e sorelle, 
non dobbiamo dimenticare che 
milioni di persone soffrono la povertà, l'ingiustizia e l'ignoranza. 
Non dobbiamo dimenticare che 
milioni di bambini non vanno a scuola. 
Non dobbiamo dimenticare che 
le nostre sorelle e i nostri fratelli sono in attesa di 
un luminoso futuro di pace.
Intraprendiamo quindi una lotta globale 
contro l'analfabetismo, la povertà e il terrorismo 
e prendiamo i nostri libri e le nostre penne. 
Sono le nostre armi più potenti. 
Un bambino, un insegnante, una penna e un libro 
possono cambiare il mondo. 
L'istruzione è l'unica soluzione. 
L'istruzione è la prima cosa"

Malala Yousafzai, 
blogger e attivista pakistana impegnata per i diritti dei minori 
(primo fra tutti, quello all'educazione e all'istruzione), 
discorso all'Assemblea della Gioventù delle Nazioni Unite 
presso il Palazzo di Vetro di New York, 
12 luglio 2013 (giorno del suo 16° compleanno).


"Lampedusa non ha 
né una biblioteca 
né un negozio dove poter acquistare libri.
Voi ci vivreste mai in una città dove non è possibile comprare dei libri? 

Io non credo!"

Giusi Nicolini, 
sindaco di Lampedusa, 
appello, 30 luglio 2013.



"Le librerie sono un presidio di civiltà.
Ogni volta che chiudono, un pezzo di società va via con loro.
Muore.
Sono luoghi di sovversione per antonomasia: 
vi si incontrano, spesso, intelligenze sveglie e curiose, 
uomini e donne che hanno desiderio di conoscenza. 
Divoratori di libri, di giornali, 
signori spesso miopi che riescono a vedere lontano. 
Molto lontano e meglio di altri.
E, si sa, 
curiosità e conoscenza 
sono i grandi nemici di chi non desidera che si disturbi il manovratore: 
i coltivatori dell'opacità sociale.
Sia egli il capo di una cosca mafiosa 
oppure 
un politico che non ammette opposizione, 
come tanti ce ne sono in questa nostra democrazia malata.
Nemici della verità, o delle tante verità che si possono trovare nei libri"

Nino Amadore, 
giornalista de "Il Sole 24 ORE", 
"I sovversivi. In terra di mafia la normalità è rivoluzione", Laterza, ottobre 2013. 


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