mercoledì 31 dicembre 2014

GLI AUGURI MIGLIORI PER L'ANNO NUOVO

Cari lettori, 
gli auguri migliori che possa rivolgervi per l'anno nuovo sono racchiusi in "uno dei più bei messaggi, forse il più bello, il più ispirato di don Tonino Bello, indirizzato proprio ai giovani. […] Ecco, dovunque io abbia letto questo messaggio, […] l’aula rimaneva per qualche minuto silenziosa, completamente silenziosa, colpita, quasi folgorata da questo messaggio di speranza, da questo messaggio autentico, da questo messaggio nobile, degno, altissimo. […] In tutta Italia io ho lasciato una fotocopia di questo messaggio, nella mani di tutte le scolaresche presso cui sono stato. E quindi anche di questo io devo dire grazie a don Tonino, soprattutto perché mi ha aiutato con queste sue parole a fare […] - qui ci sono tanti giovani e voglio ripeterlo anche qui - un discorso sull'amore alla vita. Ecco, un discorso che io non ho mai mancato di fare ai giovani di oggi, stanco, come sono, di leggere sui giornali di giovani sedicenni, diciottenni che abdicano alla vita, che gettano la spugna. Ma come è possibile, dico io? Com'è possibile rinunciare a questo bene meraviglioso? Ed allora mi attacco alle parole di don Tonino, che proprio ai giovani dice" (Antonino Caponnetto, intervento in occasione della terza marcia della pace Alessano - S. Maria di Leuca, 2 agosto 1997):

"Ricordo i miei anni del ginnasio: un mare di dubbi.
Dubitavo perfino della mia capacità di affrontare la vita. 
Che età difficile! 
Hai paura di non essere accettato dagli altri, dubiti del tuo charme, della tua capacità d’impatto con gli altri e non ti fai avanti. E poi problemi di crescita, problemi di cuore…
Ma voi non abbiate paura, non preoccupatevi! 
Se voi lo volete, se avete un briciolo di speranza e una grande passione per gli anni che avete… cambierete il mondo e non lo lascerete cambiare agli altri.
Vivete la vita che state vivendo con una forte passione. 
Non recintatevi dentro di voi circoscrivendo la vostra vita in piccoli ambiti egoistici, invidiosi, incapaci di aprirsi agli altri. 
Appassionatevi alla vita perché è dolcissima.
Mordete la vita!
Non accantonate i vostri giorni, le vostre ore, le vostre tristezze con quegli affidi malinconici ai diari. 
Non coltivate pensieri di afflizione, di chiusura, di precauzioni. 
Mandate indietro la tentazione di sentirvi incompresi.
Non chiudetevi in voi stessi, ma sprizzate gioia da tutti i pori.
Bruciate… perché quando sarete grandi potrete scaldarvi ai carboni divampati nella vostra giovinezza.
Incendiate… non immalinconitevi. Perché se voi non avete fiducia gli adulti che vi vedono saranno più infelici di voi.
Coltivate le amicizie, incontrate la gente.
Voi crescete quanto più numerosi sono gli incontri con la gente, quante più sono le persone a cui stringete la mano.
Coltivate gli interessi della pace, della giustizia, della solidarietà, della salvaguardia dell’ambiente.
Il mondo ha bisogno di voi per cambiare, per ribaltare la logica corrente che è logica di violenza, di guerra, di dominio, di sopraffazione.
Il mondo ha bisogno di giovani critici.
Vedete! Gesù Cristo ha disarmato per sempre gli eserciti quando ha detto: <<rimetti la spada nel fodero, perché chi di spada ferisce, di spada perisce>>. Ma noi cristiani non siamo stati capaci di fare entrare nelle coscienze questo insegnamento di Gesù.
Diventate voi la coscienza critica del mondo. 
Diventate sovversivi. 
Non fidatevi dei cristiani <<autentici>> che non incidono la crosta della civiltà. 
Fidatevi dei cristiani <<autentici sovversivi>> come San Francesco d’Assisi che ai soldati schierati per le crociate sconsigliava di partire.
Il cristiano autentico è sempre un sovversivo; uno che va contro corrente non per posa ma perché sa che il Vangelo non è omologabile alla mentalità corrente.
E verranno i tempi in cui non ci saranno più né spade e né lance, né tornado e né aviogetti, né missili e né missili-antimissili. 
Verranno questi tempi. 
E non saremo più allucinati da questi spettacoli di morte!
Non so se li ricordate, se li avete letti in qualche vostra antologia quei versi di Neruda in cui egli si chiede cosa sia la vita. Tunnel oscuro - dice - tra due vaghe chiarità o nastro d’argento su due abissi d’oscurità?
Quando ero parroco li citai durante una messa con i giovani. 
Poi chiesi: perché la vita non può essere un nastro d’argento tra due vaghe chiarità, tra due splendori? Non potrebbe essere così la vostra vita?
Vi auguro davvero che voi la vita possiate interpretarla in questo modo bellissimo".

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